A un certo punto della propria carriera, ogni imprenditrice potrebbe trovarsi nella situazione di voler considerare una collaboratrice per il proprio business. Questa situazione arriva, di solito, quando il progetto cresce e si consolida attraverso l’acquisizione di nuovi clienti, l’incremento della mole di lavoro e, di conseguenza, anche con l’aumento del fatturato.
Ma valutare una nuova collaborazione e – ancor più – una collaboratrice nuova è un momento delicato sotto molti punti di vista. L’incertezza relativa alla scelta, per esempio, sarà una sensazione sgradevole con cui potresti dover convivere per qualche giorno, giusto il tempo di vedere con i tuoi occhi le qualità della persona.
È anche vero però che un’imprenditrice che è cresciuta abbastanza da valutare una nuova collaborazione per diminuire il proprio carico giornaliero, è pur sempre una persona che questo tipo di incertezza la vive quotidianamente nel proprio lavoro.
2 semplici regole di base per la valutazione della collaboratrice
Esistono 2 semplici regole di base che possono aiutare nella valutazione di una collaboratrice e che possono indirizzarti verso la strada giusta fin dall’inizio:
- Calcolare il budget per la risorsa
- Decidere le mansioni da delegare
Per quanto riguarda il primo aspetto, credo ci sia davvero poco da approfondire.
Una persona esperta e che sia già competente è una persona che rappresenta un investimento di un certo tipo e che richiede un budget più alto rispetto a un profilo junior. Questo perché, più servono capacità e competenze per portare a termine un lavoro, più la collaboratrice scelta rappresenterà un investimento maggiore.
D’altro canto, un profilo junior non potrebbe mai gestire nessuna delle attività strategiche prima di un’adeguata formazione da parte tua.
Quindi, dopo aver calcolato il budget che avresti a disposizione per retribuire la tua collaboratrice, cerca di capire quali mansioni delegarle e quali no, anche in funzione all’esperienza che avrà.
La delega è uno strumento davvero molto potente per un’imprenditrice. Ti permette di risparmiare il tempo che ora investi in attività più pratiche e meno produttive per dedicarlo ad altre più strategiche e che ti permetteranno di crescere economicamente, e non solo.
Il ragionamento che, secondo me, andrebbe fatto nei confronti della delega è molto semplice:
- Delegando il 100% del lavoro, il guadagno finale dell’imprenditrice diminuisce di molto, perché per poterlo fare è necessario optare per una collaboratrice che abbia già un minimo di esperienze e di competenze, quelle necessarie ad assumersi il 100% dell’incarico di lavoro appunto.
È anche vero però che, allo stesso tempo, all’imprenditrice si libera diverso tempo, che potrà dedicare ad attività più produttive e al quale andrebbe associato e prefissato un obiettivo economico da raggiungere.
Ragionando in questo modo, dopo poco tempo comunque si vedranno aumentare i profitti generali del business e anche l’imprenditrice potrà tornare ad aumentare il proprio guadagno. - Delegando invece l’80-90% del lavoro, rimarrà una parte di lavoro comunque a carico tuo, mia cara imprenditrice. Questo cosa comporta? Comporta che potresti fare una scelta differente rispetto alla collaborazione: un profilo junior potrà occuparsi della parte più operativa e meno strategica dei lavori e rappresenterà un investimento minore senza ombra di dubbio.
Esistono poi anche situazioni ibride che dovrebbero essere sempre considerate. Per esempio, tutte quelle mansioni che il cliente non vuole lasciarti affidare a terze persone perché non si fida in primis. Poco importa che tu abbia scelto per una collaboratrice più preparata e non junior, comunque dovrai gestire la questione.
Questo può voler dire dedicare del tempo a rassicurare il cliente della competenza della persona che hai scelto oppure dedicarlo alla formazione e all’affiancamento della nuova risorsa.

Una volta prese in considerazioni queste variabili e lavorato sulle 2 regole di base per la scelta di una collaboratrice, potrebbero esserti utili anche alcuni consigli per l’uso in merito alla collaborazione stessa.
Consigli per l’uso della collaborazione
Come si gestisce il rapporto?
La collaborazione con una nuova collaboratrice si gestisce meglio attraverso un rapporto amichevole o un rapporto di subordinazione lavorativa?
Come si gestiscono i primi, possibilissimi e prevedibili, errori della nuova collaboratrice?
Insomma, come si gestisce sotto tutti gli aspetti una nuova collaborazione?
Il primo consiglio per l’uso che voglio darti è quello di ricordare sempre che il passaggio dal done for you alla creazione e consolidazione di un team, potrebbe essere un cambiamento importante per il tuo cliente.
Questo accade soprattutto se è un cliente abituato a confrontarsi direttamente con te e se vive questo passaggio come se fosse una forte scossa di terremoto.
In questo caso dovrai rassicurare il tuo cliente in merito alla qualità della tua scelta, dovrai spiegare che sarà seguito lo stesso criterio di lavoro, le stesse procedure, la stessa etica professionale e che tu sarai comunque presente per supervisionare e coordinare le operatività.
Se farai un buon lavoro in questo senso, mia cara imprenditrice, il tuo cliente si sentirà al sicuro.
Ma cosa fare se la nuova collaboratrice commette un errore? Prima di tutto, è una situazione da considerare e da prevedere perché è facile che accada. Sotto questo punto di vista devi, come si suol dire, metterti l’anima in pace.
Presa questa consapevolezza, non resta che mantenere la calma. Quando la collaboratrice commetterà i suoi primi errori, dovresti cercare di capire da cosa sono causati:
- Inesperienza?
- Distrazione?
- Poca serietà?
A seconda della risposta, dovrebbe cambiare anche la tua reazione.
L’inesperienza è un fattore di cui dovresti già essere a conoscenza e che, a maggior ragione, dovresti prendere in considerazione a priori. Certo è che, se l’esperienza millantata in fase di selezione è differente da quella effettivamente dimostrata durante i lavori, il discorso cambia.
Ricordati sempre che stai gestendo una persona che lavorerà per te, per i tuoi progetti e per il tuo business. Riuscire a raggiungere gli obiettivi che ti sei prefissata, dipende anche da come la gestirai. Non avere paura, quindi, di pretendere coerenza tra parole e fatti, di assumerti la responsabilità delle scelte o di farti contaminare dalle idee e dall’entusiasmo di una nuova arrivata. Sono tutti fattori che cambieranno l’ecosistema del tuo business ma che ti potranno aiutare molto se sarai in grado di gestire con scrupolo ciò che sta accadendo.
Per quanto riguarda la gestione del rapporto collaborativo, è molto importante che tu riesca a far capire alla tua collaboratrice che il team che andrete a costruire non sarà basato su una suddivisione di clienti e di fatturato. Il modello di business prevede che tu abbia un guadagno diretto sul suo operato e che lei sarà una tua subordinata.
Tutto questo si può dire senza risultare arroganti o fastidiose. Basta essere onesta ed etica, due caratteristiche che promuovono sempre e che di certo la tua nuova collaboratrice condivide con te, visto che accetta la collaborazione (ma non darle mai per scontate!).
Inoltre, non dimenticare su ciò che guadagni sulla collaborazione dovrai pagare le tasse, assumerti il rischio imprenditoriale, considerare la possibilità che il cliente non paghi mentre tu devi comunque pagare lei, le spese di marketing e molto altro.
Per quanto riguarda la mia personalissima opinione, se una possibile collaboratrice non comprende questi fattori, non può lavorare con me. Mi è anche capitato, nel tempo, di vedere team in cui questa precisazione non veniva fatta. In poco tempo la struttura si è sfaldata.
Ricordati che l’importante è la trasparenza nella comunicazione, anche in merito all’impostazione del proprio business. Poi è anche giusto che ciascuna di noi si senta libera di accettare o rifiutare le situazioni che ci vengono proposte. È così che si sceglie e stabilisce il proprio cammino.

Quando e a che punto della collaborazione lasciar intervenire la collaboratrice nel rapporto col cliente?
Questa è una delle domande che mi viene fatta più di frequente.
Lasciare che la propria collaboratrice si interfacci direttamente col cliente è sempre una fase delicata.
A volte può subentrare un po’ di timore e di sfiducia, altre volte semplicemente potresti non sentirti tranquilla nel lasciare aperto questo canale diretto.
Ecco quindi alcuni consigli veloci e molto semplici per gestire questa situazione:
- Evita di coinvolgerla nella fase di contrattazione economica
- Evita di coinvolgerla fin da subito nella gestione del cliente
- Coinvolgila nelle scelte organizzative e lasciale spazio di gestione delle operatività
- Coinvolgila nella gestione del cliente appena le sarà chiaro il progetto per intero
In merito a quest’ultimo punto, ricorda sempre che la gestione del cliente è una fase che richiede molte risorse, sia in termini di energie mentali che di tempo. E se hai scelto di avviare una collaborazione con una persona che ritieni competente, è soprattutto perché vuoi liberarti del tempo. Quindi lasciale la gestione del cliente appena lei avrà una visione d’insieme del progetto.
Inoltre, in questo modo anche lei sarà più spronata e più entusiasta del proprio lavoro senza sentirsi solo una persona che esegue un compito assegnatole.
Queste sono le mie considerazioni su come valutare una nuova collaborazione e una nuova collaboratrice; nascono dalle mie riflessioni ed esperienze personali: spero ti siano utili e se hai qualcosa da aggiungere scrivimi!
Se invece fatichi a capire se economicamente puoi permetterti di iniziare una nuova collaborazione per scalare il tuo business e assumere una collaboratrice, puoi fissare la tua consulenza personalizzata qui.
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