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Francesca Tifi chi ?!

Vuoi sapere chi sono e perché sono qui, vero?
Online ci presentiamo allo stesso modo in cui ci presentiamo offline: “ciao, piacere, sono Francesca Tifi”.
Solo che online non ci si stringe la mano, non ci si vede in faccia, non si ha un buon caffè da sorseggiare per prendere tempo – se siamo fortunate però possiamo darci un volto con una foto, sul sito o sul blog – ed è facile fermarsi lì, dopo aver pronunciato il nostro nome e cognome.
È altrettanto facile che chi ci legge se ne vada, esca dal nostro sito, blog, articolo, per dedicarsi a qualcosa di meglio.

Raccontare di noi stesse non è mica facile, in più farlo in un articolo è come fare un monologo, ma ci proverò anche io ponendomi una domanda filosofica: chi sono?

Mah, sono l’insieme delle vite che ho vissuto, delle persone che ho incontrato e delle esperienze che ho fatto.
Proprio come tutti.
E come tutti ho tante cose che posso condividere con gli altri, che sono il riassunto di chi ero, chi sono e chi voglio diventare.

Cosa può fare di buono e interessante per te, la persona che sono oggi?

Sono una professionista, una donna, una madre (non sono Giorgia però, no) e una compagna. Il mio lavoro è solo una parte di me e sono io a definire il mio lavoro, non viceversa, perché affronto la professione come ho imparato essere giusto.

Ora ti racconto.

Chi ero.

Sono stata una giovane dalle belle speranze, con grandi ideali e grandiosi sogni.
Ero brava a scuola, giocavo a pallavolo e ho imparato presto cosa siano la collaborazione, la solidarietà femminile, il lavoro di squadra.
Ho iniziato a lavorare subito dopo aver terminato gli studi, con il mio diploma di ragioneria in tasca, convinta che sarei stata rispettata perché mi impegnavo in tutto ciò che facevo, imparavo in fretta e ho sempre avuto un atteggiamento molto responsabile nei confronti del lavoro.

Fotografia di me stessa che guardo l'orizzonte.
Chi sono e come mai sono qui.
Questa sono io che osservo le mie belle speranze che si concretizzano.

Mi sbagliavo.

I miei primi 20 anni nel mondo del lavoro sono stati pieni di frustrazione, rabbia, sconforto e insoddisfazione.
Nelle aziende per cui ho lavorato come dipendente, non era di moda dire parole come “grazie” o “per favore”, così come non era abitudine riconoscere – ogni tanto – un merito o un lavoro ben fatto.
Né io né i miei colleghi eravamo motivati dall’azienda a dare il massimo, però lo facevamo lo stesso per conservare il posto fisso e lo stipendio.

Tutte le sere era la stessa storia: rientravo a casa nervosa da morire e mi sfogavo coi genitori, sul moroso e con le amiche. Lo ammetto, ero proprio insopportabile!
Mi lamentavo in continuazione di come venivo trattata, dell’inettitudine di persone più in alto di me nella gerarchia aziendale, ogni tanto anche dei colleghi che – stressati almeno quanto me – a volte erano tutto fuorché collaborativi.

Poi è successo.
Un bel giorno mi è partito il boccino e l’ho seguito: mi sono licenziata.
Subito dopo aver comunicato il preavviso ho iniziato a respirare meglio.

Sono per metà assistente virtuale e formatrice…

A questo punto, anziché svelarti del tutto chi sono e come mai sono qui, inizierò questo paragrafo dicendoti cosa non sono mai più stata da allora: un nome su un cartellino da timbrare in entrata e in uscita.

Non ho mai smesso di essere una ragioniera, appassionata di numeri e ordinate caselline excel; per questo, quando ho sentito parlare di Anne Rice e della figura di assistente virtuale nata negli USA, ho pensato di sfruttare ciò che già sapevo fare ed erogare i miei servizi di contabilità e amministrazione da remoto, in smart working.
All’epoca in Italia le assistenti virtuali si contavano sulle dita di una mano, lo smart working era molto poco diffuso e i clienti che si riuscivano a trovare erano aziende in un certo senso “illuminate” poiché la mentalità imprenditoriale italiana predilige il lavoratore dipendente e in presenza, tutti i giorni, in orari fissi.

Mentre iniziavo a destreggiarmi come piccola imprenditrice di me stessa, è venuta al mondo mia figlia Viola.
Sappiamo come vengono trattate le partite iva in Italia e confesso di aver vissuto momenti di sconforto: Viola e il mio lavoro reclamavano la mia attenzione, ma le ore in una giornata sono sempre quelle, mentre le spese, le tasse e le bollette da pagare aumentano (e non si sa bene come).

Nel frattempo nel nostro paese spuntavano sempre più assistenti virtuali, alcune sono diventate amiche, collaboratrici, altre al contrario hanno scelto la strada della fuffa, a discapito della reputazione di tutta la categoria.
Così ho deciso di fare un passo in avanti: avrei fatto la mia parte come formatrice per queste professioniste, in modo da guidarle all’inizio della loro carriera e, perché no, diffondere un’etica e una qualità dei servizi che potesse diventare un denominatore comune di tutte le AV che svolgono la professione con serietà.

Foto di Marten Bjork via unsplash. Chi sono e perché sono qui.
Ho imparato a organizzarmi con i colori, il glitter e tutto ciò che mi fa affrontare meglio la giornata.

… e per l’altra metà business strategist.

Svolgo ancora l’attività di AV amministrativa e formatrice per nuove assistenti virtuali, ma nel mio percorso ho scoperto che le donne che seguo spesso mi chiedevano di spiegare loro come gestire il denaro, come controllare entrate e uscite, definire un budget, capire quali investimenti fare, come gestire i clienti, impostare un piano di comunicazione, promuoversi, ecc.

Così ho pensato: “visto che lo faccio per le AV e ottengo feedback positivi, perché non tendere la mano anche ad altre professioniste?”

Da lì alla nascita di Shebiz il passo è stato piuttosto breve anche se, proprio mentre scrivo questo articolo, sto facendo una formazione serratissima per offrire a te e alle mie future clienti un servizio davvero di valore, che sia basato sulla mia esperienza ma anche innovativo e al passo con i tempi.
Voglio che ciò che offro sia concreto, fruibile, comprensibile e pratico, che ti accompagni dove vuoi arrivare.

Ora che sai chi sono, ti racconto come mai sono qui.

Descrivere cosa posso fare per te potrebbe essere noioso:
Con le mie proposte, consulenze su misura, percorsi di gruppo e strategie, porterai la tua azienda lontano quanto vuoi:

  • gestirai meglio il tuo denaro perché imparerai a monitorare spese e guadagni;
  • potrai acquisire più clienti di quanti puoi gestirne da sola e guadagnarci, perché scoprirai come scalare il tuo business senza farti fregare i clienti;
  • diventerai la regina del business plan! Sarai in grado di redarre il tuo BP, sapere sempre quale mossa hai pianificato di fare, che investimenti devi affrontare, quali strumenti di servono per riuscire, ecc.;
  • imposterai la tua strategia di comunicazione e promozione, sui canali adatti a raggiungere i tuoi clienti;
  • avrai a disposizione una rete di collaborazioni – la mia – che, se vorrai, potrà sostenerti in varie fasi della tua attività.

Presto approfondiremo meglio ciascuno di questi aspetti del mio lavoro per te, nel frattempo ciao, sono Francesca. 

E tu chi sei? Se ti va scrivimi, mi farebbe piacere conoscerti!

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